Anche lo scorso aprile e' stato il piu caldo di sempre

Quello appena passato è stato l'Aprile più caldo mai registrato a livello globale, oltre che il quarto mese con le temperature più alte della storia, secondo i dati del Copernicus Climate Change Service (C3S), il servizio di monitoraggio climatico dell'Unione europea. Con Aprile 2024 siamo a 11 mesi consecutivi di temperature record, e gli esperti avvertono che quest'anno potrebbe diventare il più caldo mai rilevato.
Undici mesi di caldo record
La temperatura globale documentata il mese scorso è stata superiore di 1,58°C rispetto alla media preindustriale, dato che arriva a 1,61°C gradi in più se si prendono in esame gli ultimi 12 mesi (maggio 2023 - aprile 2024), i più caldi mai certificati.
Copernicus riporta anche che il calore della superficie marina ha superato ogni record per il 13° mese consecutivo, raggiungendo il valore più alto registrato in un mese di aprile, 21,04°C.
Anche se le variazioni delle temperature sono state in parte determinate dal fenomeno climatico conosciuto come El Niño, la causa principale del riscaldamento globale rimangono gli alti livelli di inquinanti atmosferici. Il direttore del C3S Carlo Buontempo spiega che "mentre le variazioni di temperatura associate ai cicli naturali come El Niño sono passeggere, l'energia supplementare intrappolata negli oceani e nell'atmosfera a causa dell'aumento delle concentrazioni di gas serra continuerà a spingere le temperature globali verso nuovi record".
E in effetti gli scienziati dell'associazione no-profit Berkeley Earth stimano che il 2024 ha il 66% di probabilità di diventare l'anno più caldo mai registrato e il 99% di piazzarsi in seconda posizione.
Il nuovo rapporto di Copernicus rileva anche che il caldo anomalo non è stato distribuito uniformemente sul pianeta. Le temperature sono state superiori alla media globale nell'Europa orientale, nell'America settentrionale e nord-orientale, in Groenlandia, nell'Asia orientale, nel Medio Oriente nord-occidentale, in Sud America e nella maggior parte dell'Africa.
Impegni climatici insufficienti
La comunità scientifica, le organizzazioni ambientaliste e i gruppi di attivisti stanno chiedendo a gran voce ai governi di tutto il mondo di mettere le questioni climatiche in cima alle priorità. Secondo gli esperti, le politiche e i progetti di mitigazione esistenti sono ancora insufficienti per tenere fede all'accordo di Parigi sul clima.
I ricercatori climatici prevedono che le temperature globali aumenteranno di 2,5°C rispetto ai livelli preindustriali entro la fine del secolo in corso, come riportato recentemente dal Guardian. La testata britannica ha interpellato 380 membri del Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico delle Nazioni unite (Ipcc), che nell'80% dei casi ha previsto appunto un aumento di 2,5°C rispetto ai valori di riferimento. Soltanto il 6% dei ricercatori ritiene che ci siano le condizioni adeguate per contenere l'aumento della temperatura a 1,5°C rispetto all'era preindustriale.
Simon Stiell, segretario esecutivo della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (Unfccc) ha dichiarato il mese scorso che “i prossimi due anni sono essenziali per salvare il nostro pianeta”, sottolineando che le iniziative ambientali messe in campo a livello nazionale finora consentiranno di ridurre le emissioni solo fino al 2030. Ma il mancato contrasto alla crisi del clima rischia di avere anche un pesante impatto dal punto di vista economico: come stima l'Organizzazione meteorologica mondiale, il costo complessivo dell'inazione sul fronte del cambiamento climatico potrebbe infatti ammontare a 1266 miliardi di dollari tra il 2025 e il 2100.
Questo articolo è apparso originariamente su Wired en español.